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18 Maggio 2024
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Vicenza, 689 motivi per ripartire alla grande

giulio-ebagua-vicenzaNon è che abbiamo cominciato a crederci un po’ tutti? Per una volta ci avviciniamo al ritorno in campo dopo la sosta con un po’ di serenità e – pare incredibile – dell’entusiasmo. I 689 biglietti per il settore ospiti del Cabassi di Carpi, già esauriti ieri, a questo fanno pensare. Sarà per come abbiamo chiuso l’anno, oppure per il ritorno di Ebagua o per l’acquisto di Gucher, o forse per la possibile vendita di Galano (la battuta che gira è che i 689 che andranno a Carpi vogliano assicurarsi che una volta terminata la partita lui e il suo contratto da 450.000 euro lordi rimangano lì), sta di fatto che certe cifre – i 689, mica i 450.000 – son belle da leggere, e sembra evidente che abbiamo voglia di ripartire da dove avevamo lasciato a dicembre. Ovvero tutti uniti a supporto di una squadra finalmente degna di questo nome, tignosa e grintosa, plasmata sul carattere del mister, e che possa avvicinarsi senza troppe sofferenze (qui una bella “toccata” scaramantica ci sta) alla famosa quota salvezza dei 50 punti. Ogni persona che seguirà la squadra a Carpi rappresenta un motivazione in più alla squadra per farlo.

Bene, ed è un patrimonio che non va sprecato: questo speriamo che i giocatori se lo siano messi in testa. Si deve tornare in campo a mille, nello stesso modo e nella stessa condizione fisica pre-sosta, perché non c’è tempo da perdere. Il trittico che ci aspetta – Carpi, Spal e Bari – non è di quelli, a costo di sembrare banali, da prendere alla leggera. Al di là degli avversari, lo è soprattutto perché dalle prossime tre partite il nostro campionato può prendere un aspetto diverso (inteso come più tranquillo, niente voli pindarici). Ma, per poterlo fare, tutte e tre le squadre vanno affrontate così come abbiamo affrontato Verona e Cittadella in casa al Menti, non ci sono alternative.

E vanno affrontate, questo speriamo se lo sia messo in testa la società, con lo stesso gruppo di giocatori. E’ vero che rispetto a quelle gare abbiamo – come detto – un Ebagua e un Gucher in più, ma ora non si deve danneggiare quanto fatto finora con follie last-minute in chiusura di mercato. Non è il caso di smontare una squadra che, dopo l’ennesima rivoluzione estiva, sembra finalmente aver trovato una quadratura. Specifichiamo… Se si deve rinunciare a ingaggi assolutamente fuori misura (eredità del vecchio ds) ben venga, di più difficile comprensione sarebbe la rinuncia a un Raicevic il cui problema è solamente fisico e per il quale – ora che è tornato “Giulione” – si potrebbe tentare, senza fretta, di mettere in atto un piano di recupero che lo porti a essere quel giocatore che si era guadagnato il soprannome di ‘Ibraicevic’. Che senso avrebbe svenderlo adesso? La società dia un ulteriore segnale, oltre che sul campo, anche su questo punto. In 689 ve lo ricorderanno anche domani, proviamo a non deluderli.

PS. Al riguardo… ma dei prezzi un po’ più contenuti, per la campagna abbonamenti del girone di ritorno, erano così brutti da fare?

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