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2 Maggio 2024
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Lane, ora serve continuità

L'esultanza di Bellomo (ph. vicenzacalcio.com)
L’esultanza di Bellomo (ph. vicenzacalcio.com)

E ora vediamo se questa benedetta continuità arriva oppure no. Dopo la trasferta di Trapani, dove abbiamo ottenuto tre punti pesantissimi e ripreso un po’ di quota in quel groviglio che è in questo momento la zona retrocessione, ci avviciniamo alla gara con il Latina con il timore di sapere se questo Vicenza sa reggere due partite di fila. “Ce la facciamo o no?”, questa è la domanda, perché la costante di questo inizio stagione sembra essere proprio questa: ogni volta che sembra che ci siamo ripresi, che il gruppo viaggi unito e al seguito dell’allenatore, e che la situazione sia finalmente destinata solo a migliorare, non riusciamo mai a proseguire sulla stessa strada, e poi ricadiamo pesantemente.

Ecco, anche no, non dobbiamo più cadere, che i giocatori se lo mettano in testa. Non nel modo in cui siamo caduti con il Perugia, almeno. Questo saliscendi deve finire, magari aiutandosi con una prestazione, a partire da domani contro il Latina, che sia quasi una dichiarazione d’intenti: ovvero a colpi di grinta, di coraggio, di voglia, di attaccamento alla maglia, di forza messa per conquistare la vittoria. Come a dire: “Ecco, noi ci mettiamo questo. Magari poi qualche passaggio lo sbagliamo, ma questo ce l’abbiamo messo”. Sarebbe il secondo mattone, dopo Trapani, per ricostruire sul serio quella fiducia che, dopo la figuraccia, sembrava distrutta. Mettiamolo. Domani tra l’altro, allo stadio – per iniziativa del presidente Pastorelli, che ancora non parla ma intanto fa, e come primo passo può anche andar bene – ci sarà probabilmente un pubblico più numeroso del solito, visti i prezzi bassi per la promozione “Tutti allo stadio”: è’ l’occasione giusta e non va sprecata.

Così come può essere l’occasione giusta per risolvere anche l’altro problema casalingo, quello dei risultati. Insomma… 6 partite senza vittorie in casa sono una vergogna, non c’è altra parola, che non può proseguire a lungo. Si deve vincere. Punto. Anche soffrendo come cani, anche perdendo tempo spudoratamente mentre vinci 1-0 con un gol ignorante, va bene tutto. A patto però di giocare da squadra, di mettere in campo anche quello che non si ha, ovviamente, altrimenti non conta. Niente colpi di fortuna casuali. Non ne ha bisogno la squadra e non ha bisogno nemmeno chi è sugli spalti, che di illusioni ne ha viste troppe e si è stancato. Intanto si deve dare tutto, poi quel che ne viene sarà una conseguenza… Allora, ce la facciamo?

PS. Da ieri manca meno di un mese al derby. E basta, non serve dire altro.

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