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27 Aprile 2024
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Lanzafame e la sua nuova sfida con il LR Vicenza: “Conosco la tradizione della maglia biancorossa”

CALCIO SERIE B – La nuova sfida: Davide Lanzafame arriva al LR Vicenza pronto a mettersi in gioco e a dare il suo contributo, dimostrando che può essere ancora un buon giocatore del campionato italiano.

“Sfida sembra una delle classiche frasi fatte – esordisce nella conferenza stampa di presentazione – Per me sarebbe importante far vedere di essere all’altezza di una piazza storica ed importante come questa, che non è da serie B”

L’attaccante ricorda che già mesi fa era stato vicino a vestire la maglia biancorossa: “Avevamo già parlato in estate di un mio eventuale approdo qui – afferma – Poi, per dinamiche di entrate ed uscite societarie non si è concretizzata. E vi assicuro che, quando si gioca all’estero, non è facile essere cercati di nuovo. Tornare in Italia, come dicevo all’inizio, è una sfida personale per me e credo che si tratti di un’ottima opportunità di cui sono felice”.

Come detto l’attaccante ritroverà il campionato italiano che l’aveva visto in serie A giocare per Catania, Brescia, Juventus, Parma e Palermo mentre in B per Novara, Perugia, Grosseto e Bari con cui ha conquistato la promozione in A: “Dopo quattro anni positivi a Budapest (ndr. con le maglie di Ferencvárosi e Honvéd Budapest ha disputato 149 partite, siglando 71 reti, condite da 37 assist, oltre a 4 gol nelle qualificazioni di Champions League,  festeggiando due scudetti e una Coppa d’Ungheria) in Turchia l’esperienza sportiva non è andata al meglio: preferisco non entrare nei dettagli, ma voltare pagina ed iniziare con entusiasmo la nuova avventura”.

Che serie B pensa di trovare?

“Sono curioso anche io! Rispetto alla mia ultima esperienza a Novara, nel campionato 2015-16, si è leggermente abbassata l’età anagrafica. Anche da lontano ho sempre seguito il campionato e guardato le partite. C’è tanta tattica, con un paio di squadre dal tasso tecnico più elevato e poi grande equilibrio”.

Gli obiettivi?

“Dare il massimo e cercare di essere utile alla causa. Poi, partita dopo partita, vedremo se sarò riuscito a fare qualcosa di importante. Quando si entra in un gruppo nuovo l’aspetto più importante è mettersi al servizio per dare quello che serve alla squadra”.

Caratteristiche tecniche?

“Ho cambiato tantissimi ruoli in carriera: esterno, seconda punta, trequartista e anche mezzala. Negli ultimi cinque anni, però, ho sempre giocato da punta. Certo, non sono il classico numero 9 d’area, però sono un giocatore offensivo e il mister, che mi conosce, saprà come utilizzarmi al meglio. Adesso mi sono avvicinato maggiormente alla porta. All’estero ho segnato di più perché c’é meno tatticismo e, di conseguenza, é più facile avere occasioni da gol. In Italia, con le marcature ad uomo, si trovano meno spazi  è non sempre ho avbuto continuità di realizzazione. A Bari sono andato in doppia cifra con Conte in panchina e anche a Parma ho realizzato un buon numero di reti, però altrimenti ho avuto meno continuità realizzativa e in questo devo migliorarmi. Ho parlato con l’allenatore e la dirigenza e quello che a loro più premeva è l’aspetto motivazione: quando si interviene nel mercato di gennaio il giocatore deve essere intelligente ad adattarsi alla realtà. Ho firmato un contratto fino a giugno e questo è stimolante per guadagnarmi una riconferma.

Gabriele Ambrosetti, che mi ha portato qui, mi ha già spiegato cosa vuol dire essere un giocatore del Vicenza, indossare questa maglia ed onorarla. Questo è un po’ alla base di tutto in una città che vive il calcio in maniera intensa ed è quello che cercavo. Ringrazio tutti quelli che mi hanno dato l’opportunità e spero di ripagare la fiducia sul campo”.

La condizione atletica?

“A livello fisico ho giocato fino ad inizio gennaio e mi sono sempre allenato. Preferisco non sbilanciarmi, ma spero di essere in forma il più presto possibile vivendo le sensazioni in campo, durante gli allenamenti”.

Guardando le statistiche si scopre inoltre che la squadra a cui Davide Lanzafame ha segnato il maggior numero di gol (quattro) è proprio il Vicenza: “Non è un buon biglietto da visita – scherza – Ricordo ancora la doppietta realizzata con il Bari al Menti nella stagione che, con Conte in panchina, ci vide protagonisti di una cavalcata vincente. Ecco, spero che Vicenza mi porti altrettanta fortuna”.

Nel frattempo ha scelto il 70 come numero di maglia: “Il 7 è il mio numero fortunato, ma visto che era già occupato ci ho aggiunto uno zero”.

L’attaccante si porta in dote, quando era una giovane promessa, uno “scomodo” paragone niente meno che con… Cristiano Rolando: “Compirò 34 anni a febbraio e ormai ci rido su – racconta – Del resto é impossibile paragonare una Ferrari ad una macchina normale. Per quanto mi riguarda spero di essere nel pieno della maturazione e di giocare il più possibile. Le carriere si sono allungate anche in Italia e l’esempio sotto gli occhi di tutti è Zlatan Ibrahimovic che in campo non dimostra certo i suoi anni”.

L’ultima considerazione è sui campionati stranieri: “C’è molto scetticismo sui campionati esteri in generale, però vi assicuro che non sono campionati semplici, bensì diversi dai nostri. L’adattamento culturale non è facile per noi italiani, ma mi hanno apprezzato anche per le mie qualità umane. In Turchia, invece, vivono il calcio un po’ come in Italia, con la stessa passione”.

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