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28 Marzo 2024
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Calcio malato, Sbrollini (PD): “Serve un nuovo modello”

daniela-sbrollini-pdLa deputata vicentina, responsabile sport e welfare del Partito Democratico, interviene sulle recenti vicende legate al calcioscommesse e annuncia: “Ripartiremo con un nuovo modello italiano per il calcio”

“Le vicende degli ultimi mesi e quelle delle ultime ore ci propongono un quadro desolante e drammatico del calcio italiano. Scommesse, società gestite secondo logiche illogiche, partite truccate, connessioni pericolose e infiltrazioni preoccupanti. Il calcio italiano vive uno dei periodi di maggiore difficoltà della sua storia”. Inizia così la nota con la quale la deputata vicentina Daniela Sbrollini, responsabile sport e Welfare del Partito Democratico, interviene sulle recenti vicende legate al calcioscommesse .

“Il problema – si legge – sta nei valori che il calcio di oggi promuove. Se continuiamo a valutare soltanto gli introiti, perdiamo di vista il “valore” del calcio; se continuiamo ad allenare i giovani con l’unico obiettivo di scovare il campione rimaniamo in un sistema fondato solo sulla competitività, che non collabora nè al suo interno nè con l’esterno. Ammettere che uno sport è negativo prendendo ad esempio alcune sue derive criminali ed affariste è estremamente sbagliato, alla crisi del calcio si deve rispondere con più buon calcio: educativo, pulito, rinnovato, al servizio dei giovani e dei veri tifosi”.

Per Sbrollini occorre ripensare dalla base il sistema. “Abbiamo bisogno – afferma – di elaborare un “modello italiano”. Un modello che tenga conto delle nostre peculiarità e delle potenzialità del nostro sistema. Un modello che consideri approfonditamente la distanza che intercorre tra i dilettanti e i professionisti, ma anche le enormi differenze interne alle singole categorie. Un modello che ponga ordine nei tanti “operatori” (Federazione, Enti di Promozione sportiva, Società…) e che renda uniformi i modelli di allenamento e insegnamento, puntando effettivamente sui giovani”.

“Un modello – prosegue – che valorizzi anche quei milioni di italiani che ogni giorno esercitano del volontariato nelle associazioni e nelle società sportive nei comuni di tutta Italia , per far crescere i ragazzi. Un grande rinnovamento deve arrivare dunque da un sistema manageriale basato sulle competenze e sul rispetto delle regole, dentro e fuori dal campo. I grandi campioni, come le loro società devo essere l’esempio di sport pulito e positivo per tutti gli italiani: è una condizione imprescindibile per far crescere una sana cultura sportiva anche in Italia. Uniamo le forze – conclude quindi la deputata rivolgendosi a politica, Coni e Federcalcio – bisogna ricostruire lo sport più bello del mondo, non possiamo tirarci indietro”.

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