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9 Ottobre 2024
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Papa Francesco al mondo del tennis italiano: “Non perdete la passione di fare sport”

Papa Francesco ha incontrato il mondo del tennis italiano nell’aula Paolo VI (Foto Adelchi Fioriti/FITP)

 

A otto anni di distanza dalla prima indimenticabile emozione, la Federazione Italiana Tennis e Padel è tornata a invadere con i suoi colori e la sua passione l’Aula Paolo VI in Vaticano.
Sabato mattina, con l’Udienza generale di Papa Francesco, si è aperto ufficialmente il Simposio
Internazionale 2023 e, idealmente, si è alzato il sipario sulla grande festa che nelle prossime due
settimane colorerà il Foro Italico per l’80^ edizione degli Internazionali BNL d’Italia.
Dopo l’introduzione del comico e presentatore Max Giusti, gli interventi dei giornalisti e divulgatori
Sandro Giacobbo e Francesco Giorgino e il saluto dei grandi coach internazionali (Toni Nadal, Emilio
Sanchez, Miguel Sciorilli e Riccardo Piatti), la standing ovation e il lungo applauso delle oltre seimila
persone presenti, tra cui numerosi bambini, hanno accolto l’ingresso del pontefice.
Ai ragazzi, ai giocatori, ai maestri presenti, Papa Francesco ha consegnato un messaggio potente: “Il
tennis è un gioco, il padel è un gioco. La forza educativa sta proprio nella dinamica del gioco. Non perdete
il gusto di fare sport per passione. L’agonismo è buono se non toglie questa dimensione. Se prevale la
dinamica della competizione, questa fa scattare varie forme di egoismo che rovinano la pratica sportiva.
Il maestro di tennis e padel non è solo un tecnico, è soprattutto un educatore. Vi incoraggio a proseguire
su questa strada. Il buon gioco viene da una giusta dinamica di attacco e difesa, si tratta di combinare
bene il rischio e la prudenza e non è facile. Un bravo giocatore non può sempre rischiare, ci sono qualità
per l’attacco e qualità per la difesa e vanno esercitate entrambe. Il maestro che si concentra troppo su
un gruppo di queste qualità lo lascia scoperto nelle altre. Un bravo educatore sa come combinarle”.
Angelo Binaghi, che nel 2015 aveva omaggiato il Santo Padre con una racchetta da tennis bianca, questa
volta ha consegnato a Papa Francesco una racchetta da padel. Questo il discorso integrale con cui il
presidente della FITP ha salutato e ringraziato il Santo Padre: “Santità, sono passati otto anni esatti da
quando Voi ci riceveste in udienza in questa splendida sala e il ricordo è ancora vivo e ci riempie di gioia.
Anche oggi la nostra emozione è grandissima ma, a differenza di allora, la nostra comunità si è arricchita
della presenza di un altro sport molto diffuso nella sua amata Argentina, il padel, che anche nel nostro
Paese adesso viene praticato da oltre un milione di persone per la sua facilità e la possibilità di socializzare
e fare amicizia. E’ un gioco nato in Messico negli anni ’70 quando un signore si ritrovò uno spazio troppo
piccolo per un campo da tennis e costruì un campo più piccolo delimitato da 4 pareti sulle quali la pallina
può rimbalzare rimanendo sempre in gioco. Una metafora, Santità, di come c’è sempre una seconda
opportunità nella vita, di come le difficoltà possono diventare occasioni di novità, di come la resilienza e
lo spirito di adattamento sono situazioni molto più frequenti di quanto si possa immaginare.
Vi ringrazio, dunque, per l’onore che ci avete ridato proprio nel momento in cui Roma si appresta ad
essere, per due settimane, la capitale mondiale del tennis con la disputa degli Internazionali d’Italia, un
torneo che compie 80 anni di età e che oggi unisce 400.000 persone di tutte le nazioni in un momento di
festa e felicità. Di fronte a Voi oggi c’è il nostro mondo del tennis e del padel insieme a una rappresentanza
dei cugini del tennistavolo e dello squash, ci sono gli allievi delle scuole e i loro insegnanti che provengono
da tutto il mondo, dirigenti italiani e stranieri e i grandi campioni, che testimoniano l’universalità dello
sport e dei suoi valori umani. I nostri sport sono diffusi in tutto il mondo e sono dei grandi veicoli culturali
ed educativi che promuovono principi fondamentali quali l’autodisciplina, la lealtà, il rispetto
dell’avversario e delle regole, l’amicizia che prescinde dalle differenze con gli altri e, specie nel nostro
caso, persino dal confronto diretto in campo. Questi valori contribuiscono alla formazione di persone
spiritualmente sane, in grado di utilizzare anche nella vita di tutti i giorni il bagaglio etico raccolto in
campo. Ed è questa la testimonianza che noi oggi vogliamo portarVi, noi che abbiamo subito apprezzato
la Vostra semplicità e la Vostra capacità di parlare alla nostra anima, ispirandoci i sentimenti più giusti e
guidandoci ai comportamenti più virtuosi.
Santità, a nome di tutti i presenti, mi permetto di farVi un piccolo dono. In quanto argentino, Voi sapete
che il padel si gioca solamente in coppia, e quindi capirete bene che regalarVi questo dono significa per
noi alimentare il sogno che la possiate sfruttare un giorno, rendendo felice qualcuno dei nostri ragazzi”.

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