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10 Settembre 2024
SPORTvicentino
Calcio L.R. Vicenza Virtus Primo Piano

Il LR Vicenza cade al Menti anche con il Como nel giorno del ricordo di Paolo Rossi

L.R. Vicenza  – Grandi; Bruscagin, Brosco, Padella, Crecco; Pontisso, Ranocchia; Di Pardo, Dalmonte, Giacomelli; Mancini. A disposizione: Confente, Pizzignacco, Taugourdeau, Zonta, Proia, Ierardi, Cappelletti, Calderoni, Rigoni, Ongaro, Meggiorini, Alessio. Allenatore: Brocchi

Como – Facchin; Vignali, Bertoncini, Solini, Bovolon; Iovine, Bellemo, Arrigoni, Parigini; Cerri, La Gumina. A disposizione: Bolchini, Zanotti, Toninelli, Kabashi, Gabrielloni, Gatto, H’Maidat, Cagnano, Peli, Gliozzi, Luvumbo. Allenatore: Gattuso

Arbitro: Rapuano della sezione di Rimini; assistenti: Baccini di Conegliano e D’Ascanio di Ancona; quarto uomo: Nicolini di Brescia; al var Banti

Marcatore: 10’ Vignali (C)

Ammoniti: Iovine (C), Vignali (C)

Note: pomeriggio freddo, terreno di gioco in buone condizioni

 

CALCIO SERIE B – Paradossale parlare di “ultima spiaggia” a dicembre?
In realtà la sfida tra LR Vicenza e Como viene presentata alla vigilia da Cristian Brocchi come la partita della vita, di quelle che non si possono sbagliare per dare una svolta al campionato e, soprattutto, per abbandonare quell’ultimo posto in classifica che, inutile negarlo, oltre ad essere desolatamente triste preoccupa non poco.
Al Menti, dunque, si inizia nel ricordo di Paolo Rossi ad un anno dalla scomparsa.
Poi, pronti via ed é subito Vicenza, prima con baby Tommaso Mancini anticipato in calcio d’angolo e poi una doppia occasione biancorossa con Padella e Dalmonte in area su cui blocca il portiere Facchin.
E così é il Como a passare in vantaggio al 10’ con Vignali, lasciato colpevolmente libero di calciare e con Grandi nell’occasione un po’ sorpreso.
Ripartono a testa bassa i padroni di casa, ma tra il 12’ e il 13’ sono traversa ed incrocio dei pali a dire di no alle belle conclusioni di Ranocchia e Mancini.
Sembra una vera e propria maledizione, come già successo con il Benevento.
La porta sotto la curva sud pare stregata e presidenti superstiziosi come Anconetani o Rozzi avrebbero già portato sale in abbondanza in una stagione già di per sè non certo fortunata.

Il Vicenza comunque fa la sua partita dimostrando di tenere bene il campo.
Al 25’ ci prova ancora Ranocchia dal limite dell’area (a lato) e, subito dopo, bella combinazione Mancini-Dalmonte con quest’ultimo che calcia alto.
E proprio il giovanissimo attaccante, classe 2004, sembra essere la nota positiva della partita, schierato fin dal primo minuto in un tridente offensivo composto da Giacomelli e Dalmonte dimostrando personalità ed iniziativa. E la sua girata avrebbe meritato la gioia del primo gol con i… grandi.

Al 34’ é il portiere lariano a salvare in due tempi su Di Pardo al termine di una bella azione insistita.

E al 43’ é Mancini ad avere la palla del possibile pareggio, ma non riesce a dare forza al tiro sotto porta e Facchin blocca.
Sul fronte opposto é Pontisso a salvare in recupero su Parigini lanciato a rete. E di fatto su quest’azione si chiude il primo tempo che vede il Como immeritatamente in vantaggio.

Inizia la ripresa ed é subito Vicenza. Al 47’ é 48’ ci prova due volte Dalmonte con il portiere avversario che prima blocca e poi respinge. É quindi Pontisso a tentare la conclusione a giro, alta sopra la traversa. Al 60’ primo cambio per Brocchi che opta per una formazione ancora più offensiva inserendo Meggiorini al posto di Bruscagin. Dunque, un attaccante in più e un difensore in meno per cercare di recuperare il risultato.

Al 68’ é proprio Meggiorini ad avere l’occasione per pareggiare i conti, ma il suo colpo di testa da centro area sul cross al bacio di Giacomelli termina alto.

Al 72’ doppia sostituzione biancorossa: fuori Pontisso e Crecco, dentro Zonta e Calderoni

I cambi sembrano però aver tolto ordine ed impostazione alla squadra che in alcuni giocatori, Giacomelli, Mancini e Dalmonte su tutti, sembra pagare la stanchezza.
Brocchi toglie anche Ranocchia, che ha dato tutto, per Proia.

Cinque minuti di recupero (e di speranza) che non bastano però ad evitare l’ennesima sconfitta di un campionato difficile da commentare se non ripetendo analisi già fatte in passato.
Difficile se non impossibile salvarsi con una squadra che non segna e che subisce almeno un gol a partita. Al mercato di gennaio le soluzioni? Anche qui restano le perplessità. Da inguaribili ottimisti non perdiamo la speranza anche se per l’impresa servirà davvero qualcosa che, al momento, la squadra non ha.
“Andare a lavorare” é il coro deluso della curva sud al triplice fischio dell’arbitro.

 

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