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6 Dicembre 2024
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Le due facce di una medaglia… diversa

vicenza-teramoDefinire questo primissimo inizio di stagione del Vicenza non è semplice: a vederlo da fuori, a guardare solo la classifica, sarebbe da pazzi lamentarsi. Tre vittorie in altrettante partite sono il meglio che ci si potesse aspettare, la squadra sembra lavorare bene, può solo migliorare, e la fiducia sembra aumentare di pari passo con i risultati raccolti. E se a questo aggiungiamo che la tifoseria ha risposto (e ogni domenica si ripete) “presente” anche quest’anno, pur turandosi il naso di fronte a tutto quello che è inutile elencare nuovamente, c’è quasi da andarne orgogliosi. E’ come la faccia di una medaglia bellissima, da appuntarsi sul petto. Tutti, in qualche modo, stanno remando dalla stessa parte e questa è una splendida novità, che fa quindi pendere il giudizio verso il “positivo”.

Il problema però, come al solito, è quando si guarda l’altro lato: la medaglia non sembra nemmeno la stessa, dato il contrasto. Da una parte è lineare (Colombo, i suoi giocatori, i tifosi), dall’altra (polemiche Vi.Fin-Boreas, confusione di ruoli, ecc. ) talmente arzigogolata che chi ci capisce qualcosa è bravo. Un reticolo di persone e di relazioni in cui, in tutta onestà e date le premesse di luglio, è difficile comprendere che cosa sta accadendo e per il quale non può che esserci altro che un giudizio negativo: da un certo punto di vista – lo ammettiamo – viene davvero da pentirsi per aver sottoscritto l’abbonamento pure quest’anno.

Ci viene in mente, infatti, quello che almeno personalmente ci si era detti quando al ritiro si presentarono in sette giocatori. “Per una volta aspettiamo i fatti”, questo era il mantra. Ma visto che alla fine la squadra si era riusciti a costruirla, ci eravamo convinti che anche questa volta non potevamo mancare, sorvolando ancora sul fatto che eravamo nel guado di una co-gestione, che bisognava portare pazienza in attesa del passaggio di proprietà (pur mantenendo i dubbi sulle intenzioni dei probabili acquirenti, contano i fatti anche in quello), e che pure quest’anno si sarebbe partiti con l’incognita di un progetto che era solo un’idea.

Un patrimonio di fiducia smisurato, intaccato però da quello che sta succedendo. A noi dispiace, perché prima di una sfida importante col Padova si dovrebbe pensare ad altro, ma questa confusione non può lasciare tranquilli. Il doppio round di interviste (Franchetto – Pioppi) invece che chiarire ha disseminato ulteriori dubbi e molti iniziano a pensare che, alla fine, questa cessione non si farà e che torneremo ancora una volta a dubitare del futuro, con l’incubo degli stipendi da pagare a fine mese, e ogni buona prospettiva che se ne va “a ramengo”.

Lo diciamo chiaramente: non ne possiamo più. In un modo o nell’altro va fatta chiarezza e costruita in ogni aspetto una società che funzioni, dove sia chiaro ogni ruolo e persona. Lo ripetono tutti: “Ci vogliono le persone giuste al posto giusto”. Ci rivolgiamo a chi decide: sbrigatevi a trovarle e a farle lavorare per il bene di questi colori. Altrimenti si rovina, in un attimo, anche l’altro lato della medaglia.

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