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19 Marzo 2024
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Alla ricerca della chiarezza tra tanti misteri

stadio-mentiE’ durata poco. Se la scorsa settimana qualche motivo per guardare con un po’ di fiducia al futuro c’era, in questi giorni francamente ogni speranza si è dissolta. E’ vero, siamo riusciti a rispettare tutte quante le scadenze, a formalizzare l’iscrizione e ad evitare penalizzazioni, ma lo sanno anche i sassi che se a queste mosse non seguiranno delle azioni concrete – e soprattutto rapide – per programmare il futuro, ci ritroveremo tra un anno nella stessa identica situazione, se non peggio. E di queste azioni, al momento, nonostante il ritardo pauroso accumulato per programmare la prossima stagione, non si vede nemmeno l’ombra. Anzi sembra – perché di ufficiale, a parte la nomina di un direttore sportivo, non è stato detto nulla – che si proceda nel solco di una restaurazione, del perseverare dei soliti antichi vizi, con qualche preoccupante novità. Eccone un breve elenco:

1) Il direttore sportivo improvvisato. Non avevamo fatto in tempo a scrivere che Guffanti era l’unico a darci calcisticamente fiducia che Guffanti se ne è… andato. Cosa sia successo esattamente con l’ex osservatore dell’Udinese è un mistero, dato che di versioni sulla faccenda ce ne sono più di una, però vista la rapidità del dietrofront ci vuole poco a capire che è stato il risultato di questa strana – e a noi indigesta – co-gestione tra Vi.Fin e Boreas. Non ce ne voglia Zocchi, per carità, ma essere nominati ds a luglio, dall’oggi al domani, al posto di un altro che aveva passato gli ultimi due mesi almeno a farsi un’idea del contesto in cui sarebbe capitato, è un passo indietro grande come una casa. Sorvoliamo infine sul comunicato della nomina che parla di “obiettivi” da raggiungere senza nemmeno accennare quali sarebbero. Insomma, chiarezza, questa sconosciuta.

2) Diventiamo la succursale della Juventus? La nomina del nuovo ds – fresco di uscita dal settore giovanile della Juve – sembra poi suggerire che il “progetto” sia quello di diventare la squadra B dei bianconeri, spalancando le porte all’arrivo di una manciata di giovani da Torino. In prestito, ci scommettiamo quello che volete. Con il risultato che finiremo – se tutto va bene – per valorizzare il patrimonio altrui, invece che il nostro. Concetto che stona, e parecchio, con le affermazioni fatte da Pioppi a giugno sull’importanza di “costruire un organico”. Una casa di proprietà la costruisci con sacrificio, mattone su mattone, ma almeno alla fine sai che rimarrà tua. Se la prendi in affitto appena ti sfrattano si deve ricominciare tutto daccapo. E’ questo il progetto?

3) L’allenatore ingaggiato ma mai annunciato. Questa è una novità. Con Colombo il contratto è stato firmato, la conferma è arrivata da Franchetto, ma di ufficialità nemmeno l’ombra. Cosa si celi dietro questo ritardo è incomprensibile, anche perché ci piacerebbe sapere almeno chi ha scelto il nuovo tecnico. Domanda che sarebbe la prima di un’ipotetica conferenza stampa. La quale, però, tarda ad arrivare, in attesa di non si sa bene cosa. Evviva, ancora una volta, la chiarezza!

4) La nuova proprietà misteriosa. E giusto per ribadire il concetto, arrivati al 7 luglio, ci piacerebbe sapere finalmente chi si cela dietro il nome Boreas. E’ comprensibile che fino a quando non sarà siglato il preliminare ci siano clausole di riservatezza, ma ormai gli accordi dovrebbero essere nero su bianco, quindi non si capisce per nulla il perché di questi continui rinvii. Ogni nuova proprietà ha la fortuna di godere, almeno all’inizio, di un capitale di fiducia dato dalla novità. Vogliamo già sprecarlo creando questa lunga serie di misteri?

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