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20 Aprile 2024
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Col Citta per la maglia e la storia

curva_sud_vicenzaSul Vicenza che si prepara ad affrontare la trasferta di Cittadella, dopo una partita contro la Ternana che ci ha lasciato allibiti, sarebbe meglio stendere un velo pietoso, starsene zitti e aspettare di vedere cosa succederà domani. D’altronde quello che abbiamo visto sabato scorso non meriterebbe alcun commento, tanto è stata la dimostrazione di impotenza messa in campo dai nostri per vincere la partita, la più importante per tenersi in zona playout e alimentare una qualche speranza. Speranza che c’è ancora, sia chiaro, visto che la matematica regge ancora il gioco, ma il modo in cui l’abbiamo affrontata di fiducia ne offre davvero poca. Abbiamo toccato il fondo, perdendo la partita male, molto male, con una prestazione nulla nonostante un Menti pieno e pronto a spingere (a parte nel finale dove l’insofferenza ha purtroppo preso il sopravvento) la squadra. Per di più con l’aggravante delle solite giustificazioni di fine partita, i soliti alibi che non stanno in piedi, senza nessuno che si prenda la briga di spiegare come sia possibile afflosciarsi in questa maniera ogni volta che giochiamo partite decisive. Insomma nel baratro ci si può anche ritrovare, però c’è modo e modo.

Questo va detto perché la situazione nel 2017, dove – ricordiamolo- abbiamo vinto in sole 3 occasioni su 19, sta raggiungendo picchi vergognosi. Va contro ogni umana comprensione calcistica il fatto di arrivare alla partita più importante della stagione e fare due tiri in porta (contro la Ternana, mica il Real Madrid) in tutta la gara, mollando – che è ancora peggio – pure nel finale, quando si dovrebbe fare ogni sforzo per raddrizzarla. E’ inconcepibile. Ok la tensione, il nervosismo, tutto quello che volete, ma ogni alibi usato finora non regge. A inizio campionato era colpa della preparazione fisica, poi il ritornello degli infortuni, poi la sfortuna, stavolta il fatto che avremmo “pagato a livello fisico e nervoso” la sconfitta di Verona… Queste storie non si possono più sentire: se questi ragazzotti, professionisti che su Instagram appaiono sempre imbellettati e al massimo delle forma, non sono in grado di giocare al massimo due partite a distanza di cinque giorni, forse è meglio che la prossima volta che vanno in visita a Parco Città… Ci rimangano.

Altro che trasferta a Cittadella, dove domani valgono gli stessi discorsi di una settimana fa, e i soliti appelli per vedere finalmente in campo una squadra tosta, grintosa, da Lane come lo conosciamo noi. Anche se con una variante, che forse è l’unica cosa positiva di questa situazione: non si possono più fare calcoli, si deve andare là ad attaccare, aggredire, fare la partita e vincere, punto. Senza pensarci troppo. Senza pensare troppo a quanto successo finora. Mente sgombra e giocarsela, non ci sono alternative. Speriamo che almeno questa volta si provi a farlo, onorando una maglia e 115 anni di storia che se lo meritano.

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