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20 Aprile 2024
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Coaching: l’importanza di prendersi la responsabilità

blog-coaching-sammarco-4Quinto appuntamento con il blog del Coaching di Beppe Sammarco – qui la lista degli altri post.

E’ importante che tu ti prenda le responsabilità di ottenere il meglio che puoi,
di fare lo sforzo per alzarti ed andare a prenderlo, di pretenderlo se è il caso. Hai capito, ora, che tu sei il tuo miglior miracolo, che se hai delle capacità, e che non vanno sprecate. E se accetti la sconfitta, proprio tu che sei una guida per i giovani atleti, o per i tuoi figli, anche loro si sentiranno in diritto di fare altrettanto.

Quindi decidi tu, ora!

E per ottenere i migliori risultati non è sufficiente allenarsi un giorno, so che lo sai, sei un amante dello sport! Sai perfettamente che si tratta di un continuo e costante lavoro, da fare ogni giorno.
Proprio come ogni giorno ti alzi, ti lavi, ti vesti, mangi, uguale è per il tuo miglioramento personale, come allenatore, come genitore. E la cosa magica è che con questo tuo miglioramento contagerai i tuoi ragazzi!

blog-coaching-sammarco-2E parlando di responsabilità inutile dire che non basta fidarti di quello che ti dico io, o che trovi scritto nei libri, ma applica, sperimenta, e quando i nuovi metodi saranno interiorizzati, allora inventa nuove strategie, e verifica dai risultati che ottieni.

Ricorda che non importa quello che dicono gli altri. Quello che conta davvero è l’obiettivo che vuoi raggiungere, quanto ti farà stare bene, come migliorerà la tua carriera e la tua vita, e la tua relazione con i tuoi ragazzi e tutte le componenti della Società Sportiva.

Facile non vuol dire meglio! E’ necessario uscire da vecchi schemi che, se validi e buoni perché ti hanno portato fino a qui, ora risultano obsoleti e non ti aiutano più. Non sono né buoni, né cattivi. Semplicemente ora non sono utili.

blog-coaching-sammarco-1Voglio spiegarmi meglio con un esercizio.

Metti la mano destra di fronte alla sinistra, palmo a palmo, e ruota leggermente le dita in modo da intrecciarle l’una con l’altra, tipo in preghiera. Quale dei due pollici è sopra? Il destro sopra il sinistro o viceversa?
Va bene qualsiasi risultato, non si tratta di un test sulla personalità.
Ora prova a intrecciare le mani in modo che sia l’altro pollice a stare sopra.
Fai la stessa cosa accavallando le gambe prima in un modo e poi nell’altro e così anche con le braccia conserte e … ridici su.
Pensa quando è difficile cambiare un gesto meccanico, figurati uno schema di pensiero radicato da anni ed magari ora non più funzionale.

blog-coaching-sammarco-3Ecco questa è una metafora per spiegare le abitudini; fai una cosa in un certo modo per tanto tempo, ripetendola per molte volte, e non ti accorgi che, piano, piano, ti sei intrappolato in uno schema. Non c’è nulla di male nelle abitudini, ci permettono di svolgere i compiti quotidiani sempre più velocemente ed automaticamente.
Ma se percorriamo sempre la stessa strada non potremmo apprezzare altri magnifici paesaggi che ci sono in giro.

Quindi ti lancio una sfida: andando al campo, la prossima volta, cambia strada, fai un tragitto differente, parcheggia in una zona diversa, allaccia le scarpe in un modo nuovo. Insomma metti qualche nuovo elemento, e vedi come va!
Allarga la tua zona di comfort e sperimenta cose nuove, allena la fantasia, cogli le opportunità, rompi i vecchi schemi di pensiero e inizia a pensare diverso, più oltre, più geniale.

All’inizio forse quel pizzico di sensazione strana ci sarà, ma alla lunga creerai il pensiero creativo che di fronte ad ogni problema sarà orientato alla soluzione.

Pillole di Mentalità Vincente.

Beppe Sammarco.

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