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19 Aprile 2024
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Coach, parli o comunichi?

blog-coaching-3.jpg Quinto appuntamento con il blog del Coaching di Beppe Sammarco – qui la lista degli altri post.

Se torni indietro col pensiero troverai una situazione in cui avevi tante cose da dire non sei riuscito a farlo, oppure lo hai fatto male, dimenticandotene metà, o usando parole che non avevi in testa. Vero?

Non è sufficiente avere una buona intenzione, ma è importante che tu possa coordinare il tuo intento con il risultato che vuoi ottenere, seguendo le fasi di un processo di successo, tenendo presente che ci sono diversi canali di comunicazione: verbale (parole), para-verbale (volume e toni) e non verbale (gesti e movimenti) ed ognuno ha un proprio “peso” nella comunicazione efficace.

Si comunica sempre. Anche quando sei in silenzio e te ne stai seduto in panchina, o sugli spalti, stai comunicando. Ed i ragazzi ti stanno “ascoltando”.
Il tuo atteggiamento, il linguaggio del corpo, come incroci le braccia, o tieni le spalle, o come guardi (o non guardi) le persone, o come sorridi (o non sorridi) o il volume che usi, il ritmo del tuo discorso hanno un peso importantissimo.

La PNL (Programmazione neuro linguistica), considerata la disciplina dell’eccellenza umana, nata negli Stati Uniti intorno agli anni 60 e che si sta diffondendo da anni anche in Italia grazie agli straordinari risultati che si possono ottenere in ogni ambito della propria vita dice: la mappa non è il territorio. La realtà, infatti, viene interpretata attraverso diverse percezioni, il territorio è la realtà, la mappa è un modo di rappresentazione del territorio.blog-coaching-1

Pensa ad un albero.
Ora, se chiedessi a dieci persone diverse a quale albero hanno pensato, probabilmente otterrei dieci risposte diverse. Chi mi direbbe pino, chi abete, chi salice, chi quercia, chi ulivo. Ognuno risponde secondo la sua esperienza soggettiva, magari perché pensa al suo giardino, o al parco giochi di fronte a casa, o al paesaggio delle ultime vacanze.
In particolare, i bambini, vedono il proprio mondo in maniera davvero diversa dagli adulti, anche perché sono meno influenzati da esperienze vissute. Mettersi nei panni degli altri aiuta molto a comprendere il loro punto di vista.
Quindi Mister, quando ti rivolgi ad un bambino dicendogli “vai nello spazio” (penserà all’astronauta) o “gioca senza palla” (un dubbio gli verrà …), o ancora “fai la diagonale” (magari avrà dimenticato a casa il righello …)

blog-coaching-2Il significato della comunicazione è il risultato che ne ottieni.
Si tratta di prendersi la responsabilità della comunicazione, e smetterla di pensare che se il messaggio non arriva a destinazione come l’ho pensato è colpa degli altri che non hanno capito.
Per comunicare con efficacia, ovvero comunicare in modo tale da farsi capire, ed essere certi che il messaggio emesso sia recepito dal destinatario così come tu l’hai interpretato, è necessario perseguire due obiettivi:
1. cogliere i messaggi degli interlocutori, il feedback che ci mandano, e che molto spesso non è solo verbale, ed avviene in pochi secondi perché il linguaggio paraverbale e non verbale si muove a livello di subconscio, e il subconscio ci mette poco per recepire e reagire;
2. ottenere la massima congruenza nella nostra comunicazione, cioè armonia tra i tre livelli (verbale, paraverbale, non verbale).
Questo secondo obiettivo è la cosa più importante. Chi ti ascolta da più credito al non verbale, che alle parole che dici, e quindi ti guadagnerai la sua fiducia se parli davvero col cuore, con sincerità.

“se vuoi ottenere qualcosa che non hai mai avuto, devi essere disposto a fare qualcosa che non hai mai fatto”

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